Fiume Salvatore

FIUME SALVATORE

Biografia
Multipli
Nato a Comiso, in Sicilia, il 23 ottobre 1915, Salvatore Fiume fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo. A sedici anni, grazie a una borsa di studio, entrò al Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino dove acquisì una profonda conoscenza delle tecniche della stampa: litografia, serigrafia, acquaforte e xilografia. Nel 1936, terminati gli studi, si recò a Milano dove conobbe artisti e intellettuali fra cui Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati e Raffaele Carrieri, con i quali strinse amicizia. La prima mostra fu a Milano, nel 1949, alla Galleria Borromini, dove le sue Isole di Statue e Città di Statue suscitarono molto interesse presso la critica. Ne seguì, nel 1950, l’invito della Biennale di Venezia ad esporre il trittico Isola di Statue (ora nei Musei Vaticani) che gli valse una copertina della rivista americana Life. Ma già nel 1949, durante la mostra alla Borromini, il direttore del Museo d’Arte Moderna di New York, Alfred H. Barr Jr., aveva acquistato un’opera di Fiume per il museo da lui diretto, mentre la collezione Jucker di Milano acquisiva un altro suo dipinto. Nel 1953 le riviste Life e Time gli commissionarono, per le loro sale di riunione di New York, una serie di opere raffiguranti una storia immaginaria di Manhattan e della Baia di New York, che Fiume reinventò come isole di statue. Fra il 1949 e il 1952, su invito dell’industriale Bruno Buitoni Sr, Fiume completò un ciclo di dieci grandi dipinti sul tema: “le avventure, le sventure e le glorie dell’antica Perugia” nei quali è evidente la lezione di maestri italiani del Quattrocento come Piero della Francesca e Paolo Uccello. Nel 1950 il grande architetto Gio Ponti gli commissionò un enorme dipinto (48×3 m) destinato alle pareti del salone di prima classe del transatlantico Andrea Doria. Nel 1956 l’immensa tela affondò con l’Andrea Doria al largo di Nantucket, Massachusetts. Nel 1962 una mostra itinerante portò cento quadri di Fiume in diversi musei tedeschi . Nel 1985 tenne una grande mostra a Castel S.Angelo a Roma. Del 1987 è l’esposizione intitolata De Architectura Pingendi allo Sporting d’Hiver di Montecarlo, inaugurata dal Principe Ranieri di Monaco. Nel 1991 espose i suoi progetti architettonici alla Mostra Internazionale di Architettura a Milano, al Palazzo delle Esposizioni. E’ del 1992 la mostra a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia a Roma. Nel 1993 Fiume visitò i luoghi di Gauguin in Polinesia e, in omaggio al grande maestro francese, donò un suo dipinto al Museo Gauguin di Tahiti. Sebbene si fosse cimentato con la scultura fin dagli anni ‘40, Fiume debutta ufficialmente come scultore solo nel 1994 con una mostra alla Galleria Artesanterasmo di Milano. La sua produzione comprende opere in pietra, bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di grandi dimensioni, come la statua di bronzo al Parlamento Europeo di Strasburgo, i gruppi in pietra degli ospedali “San Raffaele” di Milano e di Roma e il gruppo bronzeo per la Fontana del Vino a Marsala. Nel 1995 il Centro Allende di La Spezia ospitò una mostra all’aperto delle sue sculture. La prima esperienza di Fiume nella scenografia risale al 1950, quando eseguì i bozzetti per le scene e i costumi de La Vida Breve di Manuel de Falla, un’attività che continuò fino ai primi anni ‘60 anche con altri teatri come il Covent Garden di Londra, il Teatro dell’Opera di Roma e il Teatro Massimo di Palermo. Oltre a Viva Gioconda!, Fiume pubblicò altri tre romanzi, numerosi racconti, nove commedie, una tragedia e due raccolte di poesie. Il suo libro Pagine Libere, del 1994, è una raccolta di osservazioni personalissime sulla vita e sull’arte. Nel 1988 l’Università di Palermo gli conferì la laurea ad honorem in Lettere Moderne come riconoscimento per la sua attività di narratore, poeta e drammaturgo. Sue opere si trovano in alcuni dei più importanti musei del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di Mosca e la Galleria d’Arte Moderna di Milano.  Muore a Milano il 3 giugno, 1997.